Edizione 1995-1996

Bando del Premio

La commissione, composta da Ada Fonzi Fosco (presidente), Emy Beseghi, Pino Boero, Giorgio Cusatelli,  Roberto Denti, Laura Daria Giorgetti, Guido Petter, Carla Poesio, assegna il  primo premio all'inedito L'arredatore dei sogni di Paolo Fallai e il secondo all'inedito Il coccodrillo in scatola di Lucia Tumiati.

MOTIVAZIONI

Paolo Fallai, "Le tre chiavi"

L'arredatore dei sogni di Paolo Fallai (edito da Mondadori nel 1997, illustrazioni di Laura Scarpa, con il titolo Le tre chiavi).

In “presa diretta” con la realtà contemporanea il romanzo collega l'itinerario di crescita del giovane protagonista a una vicenda che colpisce per la sorprendente corrispondenza con fatti di cronaca, che in questi ultimi anni hanno avuto ampia risonanza nei media. Andrea – questo il nome del ragazzo – vede l'arresto di suo padre, scenografo famoso, accusato di aver dipinto e venduto falsi De Chirico. Il caso giudiziario produce un autentico terremoto in famiglia e il ragazzo, spinto dal bisogno di conoscere e di capire, scopre le debolezze del padre un po' incosciente e sognatore, vittima a sua volta di un usuraio; verifica la caparbia serietà della madre, militaresca direttrice di hotel, assiste alla separazione dei genitori, “cresce” al punto da rifiutare di essere affidato a uno solo dei due: «E poi, signor giudice, in verità io credo che tutti e due abbiano ancora bisogno di me». Conclusione evidentemente consolatoria e aperta alla speranza di una serena riconciliazione, ma non del tutto estranea alla psicologia di un adolescente dei nostri giorni, “urtato” da mille stimoli diversi, immerso nei problemi della crescita, nei drammi familiari, nei sentimenti contrastanti, dal primo amore all'amicizia dei coetanei. Il romanzo non segue binari consueti, non fa concessioni a facili mode, riesce a raccontarci una storia di attualità attraversi gli occhi di un ragazzo senza scadere nel pedagogismo e in usurate convenzioni linguistiche. V'è, al fondo, una consumata tecnica narrativa in cui si mescolano sapientemente episodi drammatici e momenti salienti, suspence e ironia, realismo e mistero. Insomma il difficile processo di sviluppo, la tipica, scontrosa maturazione degli adolescenti e una pagina della nostra cronaca si fanno racconto avvincente, diventano ad un tempo testimonianza dell'avventura della crescita e dell'avventura del testo, del piacere di raccontare e di quello di leggere.

Coccodrillo in scatola di Lucia Tumiati (edito da Giunti nel 1997, con il titolo Il mostro in scatola).

Già il titolo annuncia l'invenzione fondamentale destinata a svilupparsi – proprio alla lettera! – nel corso della narrazione: una lucertola, arrivata per caso nel mondo dei ragazzi, si trasforma via via in un ingombrante rettile esotico; intanto che, in parallelo, la realtà quotidiana di una società di “visi pallidi” un po' troppo perbene, un po' troppo convinti dell'eccellenza del colore della propria pelle, deve ammettere, con trauma salutare, che esistano facce di tutt'altro colore, uomini “diversi” eppure intimamente uguali. Ecco il tema di questo Coccodrillo in scatola. Un romanzo che rivela, all'interno della vita di tutti i giorni, la dimensione della fantasia: un romanzo che si adatta efficacemente alla psicologia di chi sta passando, attraverso scoperte e stupori innumerevoli, dall'infanzia alla giovinezza; un romanzo, però, che evita il rischio del moralismo e si lascia leggere – via via uscendo anch'esso dalla “scatola” della metafora iniziale – con divertimento sempre maggiore, con partecipazione sempre più convinta.